MITI DA SFATARE
Vigneto, spendo poco perché l’impianto dura poco e tra 15 anni lo cambio!
Il mondo della viticoltura negli ultimi 8 anni ha vissuto un periodo molto florido ed intenso, grazie a programmi di rinnovi o realizzazione di nuovi impianti concentrati soprattutto nell’area Nordest del Paese dove, grazie al successo del prosecco, si sono focalizzate maggiormente queste iniziative.
Questa situazione ha anche fatto nascere un nuovo trend di pensiero che abbiamo sentito ripetere spesso da alcuni agricoltori e che ci lascia un po’ sconcertati, ovvero: “spendo poco perché l’impianto dura 12-15 anni e poi lo cambio!”
Non ci riferiamo di certo allo “spendo poco”, che è un’espressione comune e ha tutte le sue ragion d’essere, quanto invece alla presunta durata del vigneto.
L’affermazione “il vigneto dura 12-15 anni” ci sembra una forzatura che va probabilmente contestualizzata e non può essere presa come vera nella sua generalità.
Senza addentrarci troppo nella questione relativa alla durata della vite, che dipende da mille fattori e altrettante situazioni, riteniamo che la durata media di un impianto di vigneto sia ancora intorno ai 30 anni.
Che origine ha allora questo trend di pensiero che fa invece riferimento ad una durata dimezzata?
In parte potrebbe essere legato proprio alla situazione del Nordest, dove il vino prosecco è visto come una grandissima opportunità accompagnata, però, anche da molti rischi, su tutti il pericolo che il mercato non richieda più il prodotto o che non si riesca a vincere la concorrenza nei mercati globali.
Un secondo fattore è probabilmente rappresentato dalla pratica della meccanizzazione in viticoltura, che sta portando molti benefici dal punto di vista economico ma anche qualche controindicazione, soprattutto legata alla durata di vita delle piante “costrette” a produrre in maniera un po’ forzata.
Da qui nasce probabilmente l’idea che il vigneto durerà poco rispetto ai vigneti impostati in maniera più tradizionale.
Questo pensiero, quindi, accompagna anche le scelte quando si pensa alla realizzazione di un nuovo impianto.
Poca durata del vigneto significa che l’impianto deve costare poco, perché bisogna massimizzare i profitti in un arco temporale più breve. Ma questa valutazione è corretta?
Ha senso cambiare l’intero vigneto dopo 12-15 anni, per scelta imprenditoriale o per necessità, quando si potrebbero sostituire solo le viti mantenendo la struttura, se questa fosse di qualità?
Secondo noi no, ma per provare a dare una risposta oggettiva la cosa migliore, come sempre, è analizzare la questione basandosi sui numeri.
Per realizzare un impianto possiamo utilizzare moltissimi tipi di materiali ma, per simulare una comparazione che mostri delle evidenze, dobbiamo partire da alcuni punti fermi.
Proviamo quindi a calcolare i costi di un impianto di 1 ha di superficie coltivato a spalliera (cordone speronato o guyot o casarsa) di altezza fuori terra mt 2,00, distanza tra filari mt 3,00 e distanza tra pali mt 5,00.
Quantificheremo il costo di un impianto con queste caratteristiche simulando due diverse situazioni:
1 standard (impianto realizzato con materiali di qualità medio bassa. Uso di pali di metallo pre-zincati). Durata media 15 anni.
2 top (impianto realizzato con i migliori materiali disponibili. Uso di pali in metallo EVO con rivestimento zinco – alluminio – magnesio). Durata media 30 anni.
Vediamo quanto costerebbero i due impianti.
IMPIANTO | STANDARD | TOP |
€ 6.678,25 |
€ 8.353,78 |
Come si vede chiaramente nella tabella, avremo una differenza del 20% circa tra acquistare un impianto standard e un impianto TOP.
In questo grafico possiamo notare come la differenza maggiore stia soprattutto nei pali di metallo e, in misura quasi marginale, su ancoraggi e fili.
Tale differenza è di circa € 1.600, che verrebbero risparmiati se l’agricoltore decidesse di realizzare e un impianto a basso costo.
Facendo questa scelta dovrebbe però considerare il fatto che il materiale standard avrà anche una durata inferiore; nel caso dell’esempio, verso la metà del ciclo di vita medio del vigneto (che abbiamo detto essere pari a 30 anni) si renderà probabilmente necessaria una manutenzione straordinaria che comporterà la sostituzione dei pali che si sono arrugginiti e deteriorati.
Ecco che, a prescindere che abbia deciso di mantenere le viti o sostituirle per qualunque motivo, sarebbe comunque costretto a ripristinare i pali arrugginiti, sostenendo un costo di altri € 4.000 circa e spendendo quindi alla fine di più rispetto a quanto avrebbe fatto scegliendo all’inizio l’impianto TOP.
Questo ci consente di affermare che la soluzione inizialmente più “costosa” risulterà alla fine la più conveniente.
Quando ci si trova a ragionare sulle scelte da fare, bisogna sempre valutare tutti i fattori in gioco, così da essere in grado di identificare la soluzione migliore; in questo caso l’obiettivo è quello di operare la scelta più vantaggiosa dal punto di vista economico. Questo è quello che facciamo con i nostri clienti, cercando di accompagnarli verso una scelta non solo consapevole, ma anche più sostenibile!