Vendemmia 2018 – News in Agricoltura

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Se pensiamo alla vendemmia pensiamo automaticamente all’autunno. In realtà, il tempo in cui si vendemmia è ben più lungo e cambia da regione a regione in base alla situazione climatica. La vendemmia, in linea generale, inizia nel mese di agosto e si conclude nel mese di ottobre, anche se esistono uve tardive che si raccolgono addirittura a novembre. In Sicilia, per esempio, si inizia a fine luglio, seguono Toscana, Veneto e Piemonte e le altre Regioni tra agosto e settembre.

vendemmia 2018

Alcuni dati

La vendemmia 2018 subisce, in alcune aree, danni ingenti causati da forti piogge e temperature alte con la conseguente influenza dei tempi di raccolta. Si parla, però di una resa da record: AssoEnologi stima, addirittura, un aumento del 20% delle quantità, ovvero 56 milioni di ettolitri in totale. Per trovare una vendemmia così ricca occorre risalire indietro di ben 20 anni: 58 milioni di ettolitri nel 1999.

L’associazione dei professionisti del vino ha affermato: «l’annata 2017 è stata tra le più scarse degli ultimi cinquant’anni, dove gli eventi climatici si sono accaniti con un’inusuale ed eccezionale portata; quest’anno, invece, siamo tornati ai valori medi riferiti ad annate di piena produzione».

A inizio settembre, comunque, tutto può ancora variare a seconda dell’andamento climatico dei mesi di settembre e ottobre.

Peronospora e oidio

Le forti piogge di maggio e giugno hanno favorito il proliferare di peronospora e oidio, che hanno costretto i viticoltori a difendersi con vari trattamenti. I forti temporali e le grandinate di luglio e agosto, invece, hanno causato abbattimenti quantitativi (defogliazioni e lacerazioni) in alcune zone, soprattutto Puglia e Sicilia, ma hanno anche stimolato la produzione di un elevato numero di grappoli.

La classifica

Le stime quantitative effettuate grazie all’Associazione Enologi registrano un segno positivo per tutte le Regioni. Sono presenti picchi particolarmente significativi nel Centro (+35% in Lazio e Umbria e +30% in Emilia), proprio quelle Regioni più colpite dalla siccità dell’anno scorso.

vendemmia 2018Osservatorio del Vino

“Una crescita produttiva rilevante che delinea una vendemmia 2018, nel complesso, positiva, anche se con qualche criticità, in particolare al Sud. La viticoltura italiana ha saputo affrontare questo bizzarro andamento climatico con attenzione, tempestività e professionalità, consentendo al nostro Paese di confermare anche quest’anno la propria leadership produttiva a livello mondiale.” Con queste parole Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, è intervenuto durante la conferenza stampa di presentazione delle previsioni per la vendemmia 2018, elaborate da Unione Italiana Vini e Ismea per l’Osservatorio del Vino.

Durante lo stesso evento, Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, afferma: “Per poter sfruttare tutte le potenzialità del mercato occorre incentivare la crescita del settore investendo su ricerca, innovazione e puntando sulla semplificazione per rendere le nostre aziende sempre più competitive sui mercati internazionali.”

vendemmia 2018

“L’attuale quadro della vendemmia 2018 presenta una tendenza produttiva che fa ben sperare per l’intero comparto del vino. – continua Gian Marco Centinaio – Il vino è un prodotto con un forte appeal a livello internazionale, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, veicolo e simbolo dell’ideale di qualità e unicità dei prodotti italiani. La strada è lunga – conclude – e la vera sfida del prossimo futuro sarà quella di enfatizzare la diversità e il valore aggiunto del vino italiano, investendo sulla differenziazione dell’offerta e sulla qualità, due elementi che rendono uniche le nostre realtà vitivinicole.”

Raffaele Borriello, direttore generale dell’ISMEA, afferma: “la minore disponibilità di prodotto dell’anno passato, associata a un aumento consistente dei prezzi, ha determinato, nei primi 5 mesi del 2018, una riduzione del 10% dei volumi di vino esportati in tutto il mondo, soprattutto in Germania e Regno Unito a favore della Francia. Riteniamo comunque che l’incremento di produzione del 2018 avrà un effetto positivo sulla ripresa delle esportazioni italiane nei mercati internazionali, con la prospettiva di superare la soglia dei 6 miliardi di euro a fine anno.”

Per maggiori informazioni e per approfondimenti: DOSSIER PREVISIONI ASSOENOLOGI