Sistema 3-filari in Olanda

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A volte si può avere l’impressione che essere un’azienda internazionale sia solo una questione di parlare inglese o avere molti clienti all’estero, viaggiare in tutto il mondo e così via, ma questo in realtà è un concetto un po’ riduttivo.

Valente lavora all’estero ormai da trent’anni, metà della nostra storia, periodo che possiamo datare con precisione al 1993, anno in cui abbiamo conosciuto il nostro primo cliente estero, l’olandese Hermens Fruitsystems, con cui ancora regolarmente collaboriamo.

Lavorando insieme da così tanto tempo, abbiamo imparato a conoscere bene la mentalità ed il modo di pensare degli olandesi, ovviamente per molti versi differenti dai nostri.

E’ il primo di tanti passi che la nostra azienda ha fatto fuori dall’Italia e che ci ha permesso di comprendere che essere internazionali non è solo questione di esportare “italianità” all’estero, ma anche di essere sufficientemente aperti per importare, in questo caso, un po’ di “olandesità” in Italia, creando dalla commistione delle due culture un risultato nuovo e migliore.

È così che il sistema 3-filari è arrivato nella nostra azienda.

Questo sistema è stato sviluppato quasi quindici anni fa da alcuni agricoltori olandesi, assistiti da Ernest Hermens (titolare di Hermens Fruitsystems), con l’obiettivo di ottimizzare una serie di procedure agricole atte a ridurre in particolare il costo del lavoro.

A quel tempo, infatti, un’azienda olandese aveva appena sviluppato una macchina specifica che, per mezzo di due bracci sufficientemente ampi da superare due filari di alberi, poteva irrorare i necessari trattamenti su 3-filari contemporaneamente, risparmiando circa un terzo del tempo nello svolgimento di un’operazione molto frequente, eseguita più volte l’anno.

Naturalmente l’idea sembrò subito rivoluzionaria e venne implementata abbastanza rapidamente, avvantaggiando notevolmente gli agricoltori che la utilizzavano. Tuttavia, i tradizionali sistemi antigrandine non erano adatti all’utilizzo dell’atomizzatore a tre file.

Gli agricoltori olandesi hanno quindi speso molto tempo a immaginare, sperimentare e testare diversi modi per realizzare un sistema che dovesse avere due file basse e, allo stesso tempo, una abbastanza alta da sostenere la rete, in modo da permettere all’enorme macchina di fare il proprio lavoro senza impigliarvisi.

Le questioni da risolvere erano molteplici: la notevole larghezza dei filari (minimo nove metri) e il conseguente abbassamento della rete e la derivante altezza dei pali, solo per menzionare le più rilevanti e difficili da risolvere, senza contare ovviamente la stabilità e la sicurezza dell’intero impianto.

Lo sviluppo di una soluzione efficace ha richiesto anni, in quanto l’innovazione è un lungo sentiero costellato di tentativi, errori, correzione, nuovi errori e aggiustamenti per ottenere infine il risultato. Cinque, sei anni per raggiungere il motto “Sono sicuro”, che Hermens e Valente hanno sempre condiviso e tenuto a mente come punto cardine di qualsiasi sistema venga proposto ai clienti.

Il risultato finale è sostanzialmente quello di realizzare due sistemi in uno.

La struttura alta, a supporto della rete, è fatta di pali con una distanza tra le file di nove metri e di tre metri lungo la fila, assicurando così la resistenza e la robustezza ad un sistema che deve essere cinque metri fuori terra. La rete non ha l’usuale incremento di larghezza, quindi si abbassa meno e riposa sopra l’intera orditura superiore evitando così di impigliarsi, ma ciò richiede alcuni “trucchetti” per evitare che possa letteralmente volare via o che si apra accidentalmente.

I filari bassi sono sostanzialmente quelli di un normale frutteto non coperto, con i filari installati alla normale distanza di tre metri.

L’idea, rivoluzionaria nei Paesi Bassi, è stata poi esportata anche in altri paesi, in particolare in Nuova Zelanda.

In Italia, il concetto specifico del sistema a 3 file non è mai diventato popolare perché non si usano questo tipo di atomizzatori per i trattamenti.

Ma la cosa migliore dell’importazione di idee è che non vi è alcun obbligo di applicarle nello stesso modo in cui viene fatto nel paese dal quale sono state importate.

In italia, il concetto di 3-filari viene solitamente applicato con l’idea di un impianto anti-grandine rovesciato: un impianto con una distanza tra le file di nove metri e una distanza di tre metri lungo i filari, senza i filari corti al centro. Questa può essere la migliore soluzione per coprire ortaggi o vivai, combinando la necessità di passaggio di grandi macchinari con la sicurezza delle coltivazioni.

Non importa come viene usato il sistema, l’importante è saper prendere spunto, dando i meriti dell’idea e del duro lavoro necessario al suo sviluppo al nostro partner olandese Ernest Hermens, sicuri che questa non sarà l’ultima volta che il genio olandese ideerà una nuova soluzione a miglior beneficio di tutti.