Nell’autunno del 2016 le mele club prodotte e commercializzate in Italia erano tredici, ma l’edizione di InterPoma dello stesso anno, e la più recente Fruit Attraction del 2017, hanno costituito la vetrina per nuove varietà di mele, rigorosamente brevettate e gestite a club, tanto che oggi il settore del nostro Paese registra ben tre new entry: yello, SweeTango e Kissabel. Ognuna di queste novità, ovviamente, rappresenta una grande opportunità per il settore e per i coltivatori.
Le nuove varietà portano un gusto nuovo e definito, perché per avere successo è necessario avere un sapore davvero distinguibile. In primo piano ci sono croccantezza e succosità, e il giusto rapporto tra dolcezza e una leggera nota di acidità, tutte caratteristiche che rendono la mela appetibile e fresca.
Per queste nuove e promettenti cultivar i quantitativi sono ancora molto ridotti e il potenziale di sviluppo è decisamente positivo. Tra gli ultimi arrivi spicca la varietà envy, la più quotata a livello mondiale, una superdolce dalla buccia rossa e dal gusto esplosivo. Nello stesso segmento, ma con la differenza del colore giallo, c’è anche la mela yello, originaria del Giappone ma coltivata anche in Europa e nel bacino del Mediterraneo. La varietà Crimson Snow, invece, è una mela rosso porpora con shelf-life di 12 mesi.
Ecco in elenco tutte le nuove varietà di mele:
– “Kissabel” è il marchio per contraddistinguere le varietà a buccia e a polpa rossa di Ifored, consorzio internazionale che riunisce 14 tra i principali produttori di mele provenienti da tutto il mondo;
– “yello” è il brand registrato in 60 Paesi nel mondo per valorizzare la varietà giapponese Shinano Gold;
– “SweeTango” è il marchio utilizzato per identificare la varietà statunitense Minneiska, dell’università del Minnesota;
– “envy” è il brand commerciale della cultivar Scilate, di cui la neozelandese Enza ha l’esclusiva dei diritti di coltivazione e commercializzazione a livello internazionale;
– “Swing” è il marchio della cultivar di origine francese Xeleven, di cui Red Moon è proprietaria di tutti i diritti;
– “Crimson Snow” è il marchio di Mc38, una mutazione spontanea trovata in Australia e gestita a livello mondiale da Kiku variety management;
– “Regal’In” è il marchio della cultivar Regal’You, sviluppata in Francia dalla società Agro Selection Fruits.
La distribuzione moderna ha capito che il banco vendita mele deve essere ringiovanito con un cambiamento netto, perché non rispecchia più le aspettative e i desideri del consumatore. L’obiettivo è ottenere tante mele per tutti i gusti e colori, ma soprattutto tante varietà, ognuna adatta a un diverso e specifico microclima. Si tratta di mele con proprietà benefiche e salutistiche eccezionali, con un contenuto di antociani fino a 6 volte superiore a quello di una mela normale, praticamente un superfrutto.
Va da sé che un nuovo prodotto necessita di un modo altrettanto nuovo di presentarsi sul mercato. Inoltre, se il prodotto ha le caratteristiche giuste, nulla impedisce di presidiare i segmenti anche in momenti diversi, cercando ovviamente di evitare le sovrapposizioni. Un esempio: se Kanzi, che è una mela acidula, dà il meglio di sé in primavera, quindi nella seconda parte della stagione, le mele superdolci (envy) o sub-acide (Ambrosia) sono perfette per la prima parte della stagione, coprendo così i mesi autunnali e invernali.
Gli elementi determinanti per l’introduzione di nuove varietà di mele sono quindi diversi e hanno a che fare con il gusto, l’estetica, la capacità produttiva e la conservabilità o shelf-life.
È fondamentale far crescere il mercato in parallelo alla produzione, con una proposta commerciale chiara che coinvolga i clienti fin dalle prime fasi di introduzione di ogni varietà. Il consumatore tende ad accettare più volentieri qualcosa di nuovo se quel prodotto viene posizionato correttamente e se la proposta di valore e le caratteristiche della mela vengono evidenziate chiaramente. Da questo punto di vista, anche i mercati tradizionali iniziano pian piano ad accettare volentieri questi prodotti innovativi.
Infatti, come afferma il responsabile marketing del Consorzio Melinda, l’assetto varietale dei prossimi anni è ben chiaro: “da un lato sarà importante valorizzare le produzioni delle varietà tradizionali, il nostro punto di forza, e dall’altro lato ci impegneremo a sviluppare nuove varietà di mele, con un conseguente innalzamento della qualità.”
La scelta delle nuove varietà di mele dovrà essere effettuata in base a due fattori fondamentali: la nuova varietà dovrà essere, prima di tutto, una mela con caratteristiche sia estetiche che organolettiche eccellenti, che si differenzino da quelle classiche e che abbiano un gusto richiesto e apprezzato dai consumatori.
I grandi distributori, dall’altro canto, dovranno apprezzare lo sforzo fatto dai produttori per dare identità, riconoscibilità e valore alla mela, innalzandone la percezione agli occhi del consumatore. Se un prodotto viene chiamato con il suo “nome e cognome” è un fatto positivo, ma attenzione a non offrire alternative simili o poco distinguibili: nel reparto non c’è spazio per tutti.