Il mondo dell’agricoltura moderna è sempre alla ricerca di nuove varietà che possano suscitare l’interesse del mercato e crearsi una nicchia all’interni dello stesso.
Nel campo frutticolo questo si manifesta soprattutto in quelli che vengono definiti superfrutti, cioè particolari varietà che contengono più nutrienti rispetto a quelli presenti normalmente nei frutti “normali” appartenenti a quella specifica categoria.
Uno degli esempi più recenti ed interessanti è rappresentato dalla mela a polpa rossa, che presenta come caratteristica principale la colorazione rossa sia all’esterno del frutto che all’interno.
Alla vista di questi prodotti molti consumatori reagiscono spontaneamente rimanendo sbalorditi e meravigliati, ma anche interessati e curiosi. Proprio queste sono le reazioni che rappresentano, in generale, le premesse ideali per uno sviluppo promettente di un prodotto innovativo dotato di grande riconoscibilità.
Ma è tutta apparenza oppure il prodotto ha effettivamente delle caratteristiche nutritive superiori rispetto alle numerose altre varietà di mela presenti sul mercato?
Dare una risposta definitiva non è semplice, ma di certo in termini di caratteristiche gustative siamo di fronte a delle evidenti peculiarità che rendono questi prodotti unici.
Generalmente hanno un sapore non troppo dolce e pungente, con un sentore di bacche e una consistenza croccante, e con un contenuto di antiossidanti molto elevato, fino al 30-40% in più rispetto a una mela media.
Il colore della polpa, infatti, è dato dagli antociani, pigmenti rossi organici presenti anche in altri frutti con azione antiossidante.
Lo stesso colore può variare da frutto a frutto, spaziando da un rosso chiaro fino ad un rosso intenso, talvolta con sfumature a forma di farfalla.
Un’altra particolarità di queste mele è che non si ossidano diventando marroni se lasciate esposte come le comuni mele, e resistono bene alla cottura.
Dal punto di vista produttivo, le varietà più diffuse sono resistenti alla ticchiolatura, con fioritura molto tardiva, e per via di un’accentuata acidità sono pronte al consumo solo dopo un adeguato periodo di conservazione.
Ma chi ha “inventato” queste mele e quante varietà ci sono oggi in commercio in Italia e nel mondo?
Numerosi sono gli studi che si protraggono da decenni, ma di sicuro una buona parte del merito va ad un coltivatore svizzero, Markus Kobert, che ha ottenuto dopo 20 anni di selezioni, senza neanche una “goccia” di OGM nel suo dna, la mela denominata “RedLove”, lanciata sul mercato nel 2012. Nel suo corredo c’è una mela antica rossa di polpa, ma insapore.
Ad oggi le varietà di mela a polpa rossa che premono sul mercato sono davvero tante, ma fondamentalmente le principali, oltre alla già citata RedLove, sono la Kissabel e la Redmoon.
Quest’ultima è la prima mela italiana a polpa rossa, ed è presente sul territorio nazionale con 100 ettari di impianti ubicati nelle zone più vocate di Alto Adige e Veneto.
E proprio in provincia di Venezia, a Concordia Sagittaria, si trovano i nostri impianti per la coltivazione di questo incredibile frutto, completi di coperture anti grandine e dell’innovativo sistema di chiusura Kalamita.
E’ proprio vero che innovazione chiama innovazione, e quando c’è da percorrere nuove strade Valente è sempre in prima linea!