MITI DA SFATARE
Il palo di testata in metallo è storto
Nei moderni impianti viticoli la palificazione, come è noto, è perlopiù costituita dai pali in metallo che, grazie alle loro caratteristiche fisico/meccaniche, risultano essere ideali per l’utilizzo della meccanizzazione nel processo produttivo.
La realizzazione delle strutture prevede, oltre ai pali intermedi, l’utilizzo dei pali di testata, che sono spesso costituiti da materiali differenti non per scelte tecniche precise ma più per convinzioni personali e/o questioni estetiche.
Possiamo infatti trovare pali di testata realizzati in cemento precompresso, perché resistenti e duraturi, oppure pali di testata in legno che conferiscono al vigneto una migliore presenza estetica e si integrano meglio nel paesaggio.
Ultimamente si stanno però utilizzando anche i pali di metallo i quali, oltre a conferire uniformità a tutto il vigneto, sono anche dotati di fori e asole che agevolano e velocizzano le operazioni di fissaggio e tesatura dei fili di sostegno.
Normalmente sono profili aperti di sezione rettangolare o quadrata e sono posizionati con la parte aperta rivolta verso il filare.
Valente ha invece deciso di progettare e produrre un palo di testata metallico dove la parte aperta viene rivolta verso l’ancoraggio; in altri termini, viene montato al contrario rispetto tutti gli altri pali disponibili sul mercato.
Da qui la diceria che i pali di testata in metallo sono “storti”, come viene raccontato da alcuni utilizzatori pensando ad un errore di installazione.
La verità è che tale modalità di installare il palo è stata scelta per un motivo ben preciso: si raddoppia la resistenza meccanica del palo!!
Vediamo perché analizzando nel dettaglio i diversi sistemi di ancoraggio.
SISTEMA DI ANCORAGGIO DEL VIGNETO
Cominciamo col dire che viene chiamato “sistema di ancoraggio” perché gli elementi in gioco (palo di testata, ancoraggio, fune di collegamento) durante le sollecitazioni si comportano come un unico sistema e non come la somma delle resistenze dei singoli materiali.
SISTEMA TRADIZIONALE
Nel sistema rappresentato, quando mandiamo in tensione il filare la sezione di palo comincia a flettere e le parti più sollecitate sono i due lati del palo (vedi parti in rosso),
I due lati evidenziati vengono sollecitati a compressione e basta una minima sollecitazione laterale (es. colpo di un attrezzo) per portare ad una immediata deformazione del materiale, comportandone l’accartocciamento con conseguente piegatura del palo.
SISTEMA VALENTE
In questo sistema invece, quando mandiamo in tensione il filare la sezione di palo comincia a flettere e la parte più sollecitata è la base della sezione del palo (vedi parte in rosso)
La base, sollecitata dalla tensione dei fili e dal peso dell’uva, viene compressa ma ha i due spigoli che irrigidiscono la sezione impedendone la deformazione, anche se colpiti da eventuali attrezzi.
Inoltre, questa soluzione garantisce maggiore uniformità di comportamento tra la parte infissa e quella fuori terra, al contrario di quella tradizionale dove la presenza di compressione verticale e trazione orizzontale sulle ali causa una zona fortemente sollecitata in cui a lungo andare posso insorgere delle cricche sul materiale.
Il risultato finale è un palo che, a parità di dimensioni e spessore, riesce a sopportare tensioni anche maggiori del 100% rispetto ad un sistema tradizionale.
Quando ci troviamo a dover consigliare il cliente sulle scelte da fare, cerchiamo sempre di trasferirgli la conoscenza delle cose, così da metterlo in grado di identificare la soluzione migliore. In questo caso l’obiettivo di avere un palo più resistente non si raggiunge aumentandone sezione e spessore, ma semplicemente facendolo lavorare meglio.
Questo per noi vuol dire accompagnare il cliente verso una scelta non solo consapevole, ma anche più sicura!
Affidatevi con fiducia al nostro team, saremo lieti di mettere la nostra esperienze al vostro servizio per aiutarvi nel miglior modo possibile!!