È risaputo ormai da molti anni che il luppolo contribuisce a dare aroma e gusto alla birra che tutti i giorni consumiamo.
Ma solo in pochi conoscono come sia veramente realizzato questo prodotto, quali siano le sue caratteristiche e come venga coltivato.
Il luppolo è una pianta rampicante erbacea che si sviluppa in altezza e che può andare anche oltre i sei metri.
Per la produzione della birra ne vengono utilizzati i fiori a forma conica che possono essere essiccati o pellettizzati e, in base alla varietà, contribuiscono a dare il caratteristico aroma alla birra.
Per uso alimentare vengono invece utilizzati i germogli, conosciuti anche come bruscandoli, ingrediente noto nella cucina del nord Italia per la produzione di frittate e risotti.
Essendo una pianta che si sviluppa in altezza, ha bisogno di un impianto speciale che le permetta di andare molto in alto e che, soprattutto, ne garantisca la tenuta.
I primi impianti di questo tipo sono nati in Germania, erano strutture alte anche oltre 8 metri fuori terra fatte con pali in legno di che si sono rivelati non più adeguati a causa della loro scarsa durata.
In Italia la coltura del Luppolo è nata circa una decina di anni fa, complice anche il mercato della birra artigianale, il quale richiede birre sempre più particolari ed una disponibilità di prodotto diversificata.
L’azienda Valente è stata sin da subito un punto di riferimento per la costruzione di impianti ad hoc atte alla coltivazione di questa pianta.
La differenza rispetto ad un impianto tradizionale per frutteto è data dal fatto che, come detto, la pianta di luppolo si sviluppa prevalentemente in altezza ed ha quindi bisogno di impianti molto alti, con pali che possono arrivare anche ad una lunghezza di 8 metri (7 metri fuori terra). La distanza massima tra i pali lungo i filari di pali resta di 10 metri come per qualsiasi impianto antigrandine, mentre la distanza massima tra le file di luppolo è di 3 metri e di 6 metri tra i pali.
Si capisce da questa descrizione come in mezzo ad ogni filare di pali venga disposto un filare di piante che crescono attorcigliandosi attorno ad un filo di supporto attaccato attraverso un insieme di funi superiori, creando quello che è chiamato un sistema di crescita sospeso o anche Hunged.
L’impianto di Luppolo Valente è quindi composto da una tensostruttura costituita da pali in calcestruzzo precompresso, collegati tra loro da cavi e fili d’acciaio tenuti in tensione da appositi ancoraggi infissi nel terreno.
Tale struttura è stata studiata appositamente per questa coltura grazie alla collaborazione dei nostri ingegneri con il centro di ricerca LFL (Bayerische Landensanstalt für Landwirtschaft) di Monaco di Baviera, area in cui la coltivazione del luppolo è famosa in tutto il mondo.
Le diverse prove sperimentali sono state eseguite tenendo in considerazione i carichi che l’impianto dovrà sostenere durante la sua stagione lavorativa e prendendo in esame alcuni fattori principali, tra i quali:
- Resistenza alla forza del vento e dei fenomeni atmosferici
- Resistenza al peso della pianta
- Durata dei materiali dell’impianto nel corso del tempo
Tutto questo ha portato l’azienda a scegliere di utilizzare pali con sezioni di misura 14×14 rinforzati con 36 fili, scelta motivata sia dalla grande resistenza di un palo di questo tipo, sia dalla necessità di raggiungere altezze elevate favorendo la massima produttività della pianta.
Tale sistema si è rivelato molto efficiente sin dal primo luppoleto installato dall’azienda Valente presso Casale della Mandria a Lanuvio (RM), in collaborazione con Luppoleti italiani, pionieri di questa coltura in Italia.
Da lì in avanti la crescita è stata continua, tanto che nel 2020 si è arrivati a realizzare in provincia di Lucca, per il birrificio Radical Brewery, il Luppoleto a corpo unico più grande d’Italia, con un estensione di oltre i 4 ettari.
Raggiungere questo risultato non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di MrHops, vivaista specializzato in piante di luppolo il quale, grazie alla sua esperienza nel settore, ci affianca quotidianamente nella progettazione di impianti di questo tipo, aiutandoci ad apportare miglioramenti in base alle varietà che il nostro cliente deciderà di coltivare.
Ad oggi possiamo dire che la coltura del Luppolo in Italia, anche se ancora in una fase iniziale, è già sulla buona strada per essere del tutto competitiva con i suoi concorrenti d’oltralpe, sia per quanto riguarda l’impianto che per quanto riguarda l’approvvigionamento di tutte le materie prime che servono all’agricoltore per lavorare. Di sicuro, analizzando la domanda interna del prodotto e lo sviluppo dei birrifici artigianali locali, in futuro assisteremo ad una crescita delle coltivazioni di questo tipo.
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