Come saprete, nell’estate del 2016 abbiamo realizzato in azienda gli ormai famosi “campi prova”, che ci servono per eseguire una serie di test utili a comprendere i comportamenti delle strutture. Nello specifico ci concentriamo su:
– modalità di installazione;
– velocità di installazione;
– modalità di manutenzione;
– resistenza agli agenti atmosferici;
– usura dei materiali.
Ovviamente i “campi di prova” servono anche alla nostra clientela che, passeggiando tra gli impianti, può rendersi conto di come vengono costruiti, quali sono i plus e quale tipo di copertura è più idonea ai propri scopi. Insomma, uno show-room completo dove le persone sono in grado di valutare diverse opzioni e scegliere la soluzione migliore, senza dover girare mezzo mondo inutilmente.
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Per quanto riguarda le coperture, ne esistono di diversi tipi ma con la caratteristica comune di essere tutte coperture POLIFUNZIONALI. Ciò vuol dire avere la capacità di svolgere più funzioni contemporaneamente, garantendo allo stesso tempo protezione in campi di utilizzo differenti, dalla pioggia alla grandine, dal vento agli insetti.
Fatte salve tali funzionalità comuni, ogni diversa tipologia di copertura ha poi una propria caratteristica distintiva che la rende particolarmente performante e indicata in determinati ambiti di utilizzo.
Nello specifico, gli impianti nei nostri campi di prova sono dotati delle seguenti coperture, così denominate:
– grandine;
– pioggia;
– pioggia plus + grandine;
– pioggia multishield.
Lo scopo di questa rubrica è quello di accompagnarvi attraverso un percorso tecnico, semplice e intuitivo, che vi aiuti a chiarire quali sono le caratteristiche e il funzionamento di ogni tipologia di impianto, così da avere un’anticipazione su quello che potrete vedere nel caso decideste di farci visita presso i nostri “campi di prova.”
In questo articolo parliamo dell’impianto denominato “GRANDINE”.
Questo tipo di impianto, come già accennato in precedenza, è dotato di reti polifunzionali in grado di svolgere più funzioni contemporaneamente ma, come si può facilmente intuire dal nome, le sue particolari caratteristiche gli consentono di fornire prestazioni superiori nell’ambito della protezione dalla grandine.
In questo caso, quindi, la copertura è costituita da rete tessuta a giro inglese con maglia 2,8 x 8 mm, usando monofilo in polietilene HDPE di 0,32 mm di diametro. La colorazione del monofilo può essere nera o kristall, ottenendo reti che permettono di filtrare diversamente la luce con effetti differenti.
L’impianto dotato di tale copertura garantisce i seguenti effetti:
– antigrandine
– frangivento (15%)
– ombreggiante (16% – 18%)
– anti-insetto (Drosophila Suzuki, Carpocapsa, Cimice asiatica)
L’impianto, per essere efficace, deve essere progettato in maniera adeguata. Una delle regole fondamentali da seguire è che lo spazio che si crea tra terreno e rete non deve mai superare la larghezza del filare (H<L): si eviteranno così danni da grandinate anche molto violente.
La struttura deve essere realizzata usando pali in C.A.P. di sezione adeguata alle dimensioni dell’impianto, tenendo conto dell’altezza della struttura e delle superfici da coprire.
L’impianto va ancorato perimetralmente e messo perfettamente in tensione per consentire l’appoggio della rete di protezione e successivo fissaggio, in modo da garantire l’integrale copertura del frutteto. Quando necessario, l’impianto può essere dotato delle chiusure perimetrali per creare il “monoblocco” e impedire così l’ingresso agli insetti.
Esiste comunque la possibilità di personalizzare le chiusure per assecondare le diverse necessità aziendali di ottimizzazione dell’impianto e dello spazio limitrofo.
In conclusione, l’impianto è stato denominato “GRANDINE” per le sue prestazioni superiori in tale campo di utilizzo ma, come abbiamo visto, le caratteristiche di polifunzionalità lo rendono adatto per molteplici scopi. L’aspetto importante è saper valutare bene quale risultato dobbiamo raggiungere con la copertura e fare di conseguenza la scelta adeguata.
Nel prossimo articolo vedremo nel dettaglio le caratteristiche dell’impianto denominato “PIOGGIA”: stay tuned!