In questo articolo vogliamo parlarvi di carbonatazione, un processo chimico del quale probabilmente non avete mai sentito parlare ma che scoprirete essere molto interessante.
Partiamo con la definizione tecnica: “La carbonatazione è un processo chimico, naturale o artificiale, per cui una sostanza, in presenza di anidride carbonica, dà luogo alla formazione di carbonati.”
Tale fenomeno è frequente nei materiali edili come i leganti (cemento, calce, ecc.) dove l’idrossido di calcio, naturalmente presente in essi, reagisce con l’anidride carbonica con conseguente formazione di carbonato di calcio secondo la seguente reazione: Ca(OH)2 +CO2 → CaCO3 +H2O
Nel calcestruzzo armato, componente principale dei nostri pali CAP, la carbonatazione rappresenta una delle principali cause di degrado del materiale, pur non essendo un fenomeno pericoloso in quanto non provoca danni di tipo meccanico e chimico (anzi riduce la porosità del conglomerato e può portare ad un aumento della resistenza meccanica), né danneggia direttamente i ferri di armatura del calcestruzzo armato; tuttavia, in questo caso, la carbonatazione crea essenzialmente le condizioni favorevoli all’innesco della corrosione delle barre di armatura.
È un fenomeno quindi che interessa direttamente i pali in cemento armato precompresso e che in 60 anni di esperienza abbiamo ovviamente imparato a conoscere e gestire molto bene.
Sappiamo quindi, e lo sanno anche i nostri clienti, che non rappresenta alcun problema per i nostri pali in CAP che resistono a tale “aggressione” per 30 anni ed oltre senza vedere compromessa la propria funzionalità.
Quello su cui invece vogliamo mettere l’attenzione parlando di questo processo è, come detto all’inizio, la capacità del calcestruzzo di “reagire con l’anidride carbonica”.
Che tipo di reazione avviene esattamente? Sappiamo che in ultima analisi vi è la formazione del carbonato di calcio, ma cos’altro si verifica per far sì che questo accada?
Ebbene, la reazione che ha il calcestruzzo con l’anidride carbonica è quella di “assorbirla” letteralmente dall’ambiente!
Avete letto bene, ma per chiarezza lo ripetiamo: il calcestruzzo, componente principale dei nostri pali CAP, “assorbe” la CO2 dall’ambiente.
Ovviamente esistono numerosi fattori che influenzano il processo di carbonatazione, come l’umidità relativa, la temperatura, il tenore di anidride carbonica e l’alcalinità, la porosità e la permeabilità del calcestruzzo.
Ma al netto di questi fattori, possiamo dire che il palo CAP sia sostenibile? Assolutamente sì!
Di più, contribuisce attivamente all’ambiente, con un saldo tra CO2 prodotta per la sua realizzazione e CO2 assorbita durante il suo ciclo di vita assolutamente positivo.
Come lo sappiamo? Come sempre il nostro reparto Ricerca e Sviluppo si è dato da fare ed ha sviluppato un complesso modello di calcolo[1] dal quale risulta che i nostri pali in cemento armato precompresso KLASSIC in un ciclo di vita di 20 anni assorbono in media 42,44 volte il valore di CO2 emesso per produrli.
Si tratta di un valore di tutto rispetto, che in tempi di transizione ecologica e cambiamenti climatici può dare un contributo importante.
Per quantificare il fenomeno e portare il tutto nella realtà agricola, possiamo dire che i pali di un singolo ettaro di frutteto[2] in 20 anni eliminano dall’ambiente 3.600 kg di CO2 in più rispetto a quanti ne sono stati emessi per la loro realizzazione.
Praticamente ogni anno l’impianto genera un saldo positivo tra la CO2 assorbita e quella emessa per la sua realizzazione di 180 kg.
Ulteriori analisi verranno effettuate nel prossimo futuro per affinare la base di calcolo ed ottenere risultati sempre migliori dai processi produttivi, anche prendendo in considerazione tutti i componenti progettati e realizzati in azienda necessari per la messa in opera di un impianto di frutteto o vigneto completo.
Nel frattempo, siamo felici che questi primi dati possano rappresentare per noi e per tutti i nostri clienti la consapevolezza di contribuire attivamente alla questione ambientale.
Se vuoi saperne di più scarica il Documento di Sostenibilità Ambientale – Pali CAP
[1] CO2 emessa per produzione di 1 mt di palo in CAP. I calcoli sono stati effettuati sulle specifiche del tipo di cemento, la miscela e la geometria dei pali Valente e tengono conto delle seguenti variabili fisse: emissioni per le utenze, trasporto di tutti i materiali e macchinari utilizzati per la loro realizzazione. Su richiesta del cliente il nostro modello di calcolo è in grado di determinare con precisione anche l’impatto della variabile legata al trasporto dei pali dalla sede produttiva a quella di destinazione.
[2] Calcoli effettuati considerando un impianto “standard” con pali intermedi sez.7×8, pali di testata e laterali sez. 8×12, pali d’angolo sez. 14×14, altezza pali 4,5m.